“Visioni D’inclusione, Prospettive D’impresa”
Tante e importanti anche le testimonianze imprenditoriali del nostro territorio che hanno arricchito la platea con le loro imprese visionarie e quel mix indispensabile per il successo commerciale e personale: il duro lavoro e il sogno.
Comunicato dichiarazione
Francesca D’Alessandro, Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Macerata
“Oggi si tratta di un evento estremamente importante, un momento di riflessione riguardo una materia che mi sta particolarmente a cuore. La fragilità è una condizione, un momento, una fase della vita che può attraversare tutti: più o meno giovani, persone che – purtroppo – hanno una fragilità cronica dovuta a qualche disabilità. È un tema che ci richiama tutti a riflettere sul tipo di società che siamo chiamati a costruire. Il tema dei temi è quello del lavoro, che non può essere semplicemente visto nella chiave del “produrre qualcosa”. Cito l’articolo 4 della nostra Costituzione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” Dunque, lavorare significa esercitare un diritto e un dovere, ma soprattutto concorrere al progresso materiale e spirituale della società. Si tratta di un’attività nobilissima che dobbiamo mettere a disposizione di tutti. Dobbiamo uscire da una logica assistenzialistica e accompagnare le persone fragili ad abbracciare un nuovo progetto di vita. Ed è per questo che è di fondamentale importanza la presenza in sala oggi dei giovani: insieme dobbiamo sensibilizzarci, perché sarete proprio voi a costruire la società del domani. Sono stati tanti i tirocini di inclusione sociale attivati dal Comune di Macerata. Per questi tirocini – finalizzati ad indirizzare le persone nel mercato del lavoro – è necessario passare dalla logica assistenzialistica ad una cultura dell’accoglienza: le aziende devono essere formate ad accogliere, deve esserci un tutor all’interno dell’azienda formato ad accogliere e seguire il tirocinante in tutte le fasi. Ci occupiamo anche di violenza di genere: si può uscire dalla violenza solo quando si è capaci di camminare con le proprie gambe, dunque il lavoro è di fondamentale importanza. Il Comune sta lavorando tantissimo su questo fronte del lavoro e continuerà a farlo perché è un dovere di civiltà. Ringrazio Marcello Naldini, Presidente della Cooperativa Sociale Il Faro, con cui collaboriamo, e Confartigianato per la disponibilità ad ospitarci per parlare di questi importanti argomenti.”
Katia Fidani, Vicepresidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato – Imprese Macerata-Ascoli-Piceno-Fermo
“Il discorso dell’inclusione e dell’accoglienza è di fondamentale importanza. Anche la donna subisce discriminazione: nel suo percorso lavorativo vi sono degli stop, dovuti ad esempio dalla maternità o dalla cura dei propri genitori. Il movimento “Donne Impresa” di Confartigianato promuove l’imprenditorialità femminile agevolando la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. Conciliare tali due elementi significa anche rappresentarli, dargli voce, portare su di loro l’attenzione all’interno dei tavoli di lavoro. Inoltre, il discorso femminile coinvolge trasversalmente tutti quanti. Le imprese femminili costituiscono una buona fetta di mercato: occuparsi delle esigenze specifiche delle donne significa occuparsi anche dell’intero sistema economico italiano. Ma significa anche occuparsi di uomini: le problematiche che riguardano le donne si incrociano con quelle dell’uomo.”
Marcello Naldini – Presidente della Cooperativa Sociale Il Faro
“La nostra Cooperativa lavora sempre in prevenzione, e lo testimonia la presenza delle scuole. Un evento importante come questo, organizzato in sinergia con Confartigianato, vuole creare un ponte solido tra la scuola e il mondo delle imprese, con l’obiettivo di diminuire quel gap esistente nel mercato del lavoro. Il Faro, attento alla vulnerabilità delle categorie più fragili, come i NEET e le donne che hanno subito violenza, coinvolge gli imprenditori e le imprenditrici con la potenzialità degli strumenti utili alle aziende e al mondo della scuola. L’inclusione è sempre un valore aggiunto, volto alla costruzione di un bene comune. Il nostro desiderio è coniugare e mettere in comunicazione le aziende con il sociale, in un’ottica di welfare nella sua accezione più ampia: accogliere è un’opportunità per chi accoglie prima ancora che per coloro che sono accolti. Come Cooperativa sociale stiamo accanto a ragazzi e ragazze cercando di accompagnarli nel passaggio tra scuola e lavoro. Un orientamento finalizzato a far uscire fuori la propria aspirazione, le proprie passioni, i propri talenti. Io auguro a ciascuno e a ciascuna di voi un lavoro fatto di passione e una passione che diventa lavoro. Le aziende sono solo cose vuote, senza le persone che donano la loro passione.”
Roberta Perini, Responsabile Risorse Umane della Cooperativa Sociale Il Faro.
“Il senso di questa iniziativa è quello di trasmettere il valore aggiunto del fare rete. Da un lato le aziende con le loro criticità nel reperire personale in vari settori e posizioni, dall’altro studenti e studentesse con il loro desiderio di essere guidati e guidate, per capire cosa poter fare in futuro. Il terzo settore può fare da ponte, anello di congiunzione in grado di realizzare un grande progetto per la comunità: unire le potenzialità di studenti e studentesse alle richieste del mercato. Il lavoro, da un lato, rappresenta la parte fondamentale di un percorso di realizzazione, rinascita e raggiungimento delle autonomie necessarie per riprendere in mano la propria vita, dall’ altro si traduce in sviluppo economico, miglioramento dell’immagine e della cultura aziendale: il vero grande fil rouge per un progetto di rete innovativo e inclusivo. In linea con la mission della nostra Cooperativa.”
Anna Maria Celi, Responsabile Risorse Umane Confartigianato – Imprese Macerata-Ascoli-Piceno-Fermo
“Siamo felici di aver ospitato un evento come questo e ringrazio il Faro per averlo organizzato. Coerentemente con la nostra vision “In ogni impresa, in ogni famiglia. L’impegno a sostenere il benessere del nostro territorio.” Casa Confartigianato è aperta a chiunque abbia visioni di futuro ed è per questo che, insieme a Il Faro, vuole esserci. Più di un secolo fa, alle donne era vietato lo spazio all’infuori della casa. Cosa che cambiò con la rivoluzione industriale: le donne iniziarono a lavorare, ma si trattava di occupazioni non gratificanti e con salari non equi. Una situazione che si presenta anche oggi. Ovviamente sono stati fatti grandi passi rispetto al passato: le donne hanno ottenuto il diritto al voto, hanno accesso all’istruzione. Eppure, ancora oggi siamo a parlare d’inclusione: le difficoltà per le donne esistono ancora. L’italia, a livello di gender gap, si trova al 37° posto dei 40 paesi dell’Unione Europea. Dobbiamo partire dall’educazione, permettere l’aumento dell’empowerment femminile mediante la convivenza di aspirazioni personali e professionali. Uomini e donne, insieme, raggiungono migliori risultati: le donne hanno una visione del mondo innovativa, una sensibilità che aiuta a trovare soluzioni nuove a problemi vecchi. La diversità è un valore e il nostro futuro dipende dalla nostra capacità di saperla gestire: diventare più equi e giusti non è solo una questione morale, ma di vantaggio economico. Confartigianato cerca di lavorare sul work life balance, sul walfare aziendale. E sostiene le imprese femminili, la qualificazione e la riqualificazione delle competenze delle donne e dei giovani. Siamo qui con Il Faro perché crediamo che il fare rete, l’alleanza con istituzioni e terzo settore, permetta davvero di fare la differenza. Una differenza che parte da piccole azioni costanti. Il nostro obiettivo è permettere alle aspirazioni di ciascuno e ciascuna di superare le etichette, dunque, è necessaria l’eliminazione di tutti i pregiudizi e gli stereotipi che abbiamo interiorizzato e un investimento nei supporti.”