L’affiancamento lavorativo: quando per imparare bisogna fare!

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Training on the Job.

Se lo cerchiamo sul web, vengono fuori tantissime definizioni. Se vogliamo vedere la traduzione letterale, “Training on the Job” è la formazione sul lavoro. Il significato è quello di affiancamento, ma nel senso più profondo del termine: sostenere.

L’affiancamento lavorativo è, a conti fatti, una metodologia di formazione che consente ai nuovi lavoratori e alle nuove lavoratrici di “imparare il mestiere” direttamente sul campo. Andando oltre la mera teoria, nel libro “Apprendimento esperienziale. Fondamenti e didattiche” si legge che l’affiancamento consiste in: osservazione, imitazione, esecuzione.

Di certo sappiamo che questo metodo è quello di gran lunga preferito dai giovani e dalle giovani. Nel report di Barnes & Noble College, infatti, si legge che le nuove generazioni preferiscono questa modalità al classico metodo di apprendimento.

Coinvolgimento.

Esperienza sul campo.

Operatività reale.

Praticità.

Apprendimento attivo.

Queste alcune fondamenti parole chiave che caratterizzano questo metodo, che ha un taglio pratico in cui una persona più esperta (senior) affianca, nel senso di far crescere professionalmente (e perché no, anche personalmente) una persona meno esperta (una figura junior).

Affiancamento: questione di team e di skill

Il Training on the Job ha numerosi benefici, sia per le persone neo assunte, sia per la cooperativa/azienda/impresa. Consente innanzitutto un trasferimento di conoscenze e competenze che tiene conto della continuità, evitando quanto più possibile errori e rischi di incongruenze. Facendo riferimento alla figura senior, le skill che vengono trasmesse sono specifiche, andando così a creare una vera e propria esperienza di lavoro personalizzata.

In più, l’affiancamento, coinvolgendo collaboratori e collaboratrici, favorisce il team building.

Quando i corsi di formazione non bastano

Aziende, cooperative… Con il mondo attuale, non è più sufficiente lasciare i neo o le neo assunte in balia di un semplice corso di formazione futuro. Tuttavia, il Training on the Job, per essere efficace, dev’essere strutturato, pensato bene e seguire alcune regole…

Ad esempio, l’affiancamento non dovrebbe mai durare “troppo”: la figura junior si vedrebbe aumentata la distanza e potrebbe ritenere il ruolo, per il quale viene affiancata, irraggiungibile. Ciò rischia di provocare un forte senso di deresponsabilizzazione: il neo o la neo assunta che si abitua eccessivamente a un sostegno fisso non si sentirà mai capace di ingranare con il nuovo lavoro.

Affiancare “troppo” ha un duplice significato, non solo a livello temporale. Spesso la figura senior tende a non lasciar fare alla persona junior. Una persona esperta che fa da sé, limitando l’affiancamento alla semplice osservazione e togliendo, o diminuendo, la parte pratica, ottiene ovviamente risultati più rapidi e immediati. Ma il vero obiettivo del Training on the Job è far sì che la persona nuova si formi il più possibile.

“”Fare” porterà risultati in minor tempo, ma far fare ti porterà ad aver formato davvero un’altra persona.”

Perciò una buona regola è il “non avere fretta”: l’affiancamento, se fatto bene, non porterà a risultati visibilmente immediati, ma li porterà “doppi” all’azienda.

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