Il Faro: insieme contro la violenza maschile sulle donne

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La sensibilizzazione riguardo un problema rappresenta il primo passo per riconoscerlo e sradicarlo. 

La violenza di genere non può e non deve essere considerata come insieme di episodi singoli separati gli uni dagli altri: riconoscerla in tale modo sottrae dalla responsabilità collettiva di agire per un suo superamento. 

È necessaria un’educazione che coinvolga la comunità tutta – dalle istituzioni alle scuole, dalle famiglie ai luoghi di lavoro – per condurre a quel cambiamento culturale imprescindibile per debellare questo grave problema sociale. 

Ed è per questo motivo che, nel mese dedicato al contrasto alla violenza sulle donne, abbiamo intrapreso un’azione agita su più fronti, 0ltre al nostro questionario d’inclusività e il canale per le segnalazioni di abusi e molestie.

In collaborazione con l’Ospedale di Civitanova Marche, dal 21 al 27 novembre, abbiamo offerto attraverso un banchetto informativo accoglienza, ascolto e sostegno in maniera gratuita e del tutto anonima alle donne che subiscono violenza: un supporto psicologico fondamentale per accompagnarle nel loro percorso di uscita dalla loro condizione.

Numerosi i nostri interventi durante le iniziative, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, organizzate nei Comuni di Macerata, Tolentino, Montecassiano, Loro Piceno, Porto Recanati, Camerino, Corridonia, Mogliano, Appignano, Caldarola: un confronto attivo finalizzato a smantellare stereotipi di genere, discriminazioni e pregiudizi in modo da responsabilizzare la cittadinanza rendendola cosciente delle radici culturali e sociali alla base della violenza di genere.

Consapevoli che la miglior sensibilizzazione proviene dall’ascolto delle storie di chi direttamente si è trovata coinvolta in fenomeni di violenza, a Tolentino, Montecosaro e Matelica, si è svolta la presentazione del libro “Non è niente”: le partecipanti del gruppo AMA, dando voce alle loro storie e emozioni, hanno voluto lasciare una traccia scritta come aiuto ad altre donne, che vivono o hanno vissuto situazioni di violenza, a sentirsi meno isolate, a riconoscere i segnali di allarme e a capire come i comportamenti violenti non sono manifestazioni d’amore, ma vere e proprie forme di abuso. 

Una sensibilizzazione che ha coinvolto anche le più giovani e i più giovani: i dati sulla percezione della violenza di genere tra adolescenti sono, infatti, sempre più preoccupanti. Una generazione che continua a dare il consenso come scontato, percepisce la gelosia come un atto d’amore e non considera numerosi comportamenti – tra cui ad esempio il dire alla propria ragazza come vestirsi – come gesto di violenza. 

Ed è proprio per la necessità di coltivare il seme del cambiamento nelle generazioni più giovani per far sì che questo si possa concretizzare in futuro, che ci impegniamo continuamente nella prevenzione ed educazione all’affettività e al rispetto, svolgendo incontri formativi-laboratoriali rivolti alle scuole di secondo grado e alle università.

Ma tale azione di prevenzione e sensibilizzazione, per avere effetti – reali non – deve limitarsi ad un solo mese all’anno, né tantomeno ad un’unica data simbolica. Ogni giorno, i nostri servizi antiviolenza offrono sostegno e supporto alle donne che subiscono violenza: un impegno quotidiano in grado di fare davvero la differenza.

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