Disostruzione pediatrica: il corso gratuito salvavita

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Le manovre salvavita di disostruzione pediatrica non sono soltanto delle tecniche riservate al personale sanitario incaricato per le emergenze, ma sono delle pratiche che tutti  ̶  genitori, educatori, insegnanti, babysitter e adulti addetti alla cura dei bambini, devono essere in grado di svolgere correttamente al momento giusto.

L’accidentale inalazione di un corpo estraneo è un incidente piuttosto frequente nei primi anni di vita del bambino, per questo motivo la cooperativa IL FARO ha deciso di offrire dei corsi gratuiti di disostruzione pediatrica presso gli asili nido in gestione. Nello specifico, i primi a beneficiarne sono stati: “Il Cucciolo” di Loreto, “Il Girotondo” di Montegranaro e “La Casa dei Folletti” di Morrovalle.

I corsi salvavita realizzati in collaborazione con operatori sanitari specializzati in soccorso d’urgenza  hanno spiegato e mostrato chiaramente la serie di manovre da compiere in caso di ostruzione delle vie aeree del lattante e del bambino.

Innanzitutto occorre sapere distinguere tra ostruzione parziale e ostruzione totale delle vie respiratorie:

  • Nell’eventualità di ostruzione parziale, il lattante o il bambino può ancora respirare, solitamente piange o si lamenta in questo caso è sufficiente indurlo a compiere dei colpi di tosse volontari, mettendolo in posizione seduta o verticale, stimolandolo a tossire con dei leggeri colpetti sulla schiena
  • Nel caso di ostruzione totale, il lattante o il bambino non riesce a respirare, non piange, non parla, diventa cianotico in volto perché si verifica un arresto respiratorio à bisogna intervenire tempestivamente.

Oltre ad allertare il numero di emergenza, nell’attesa che sopraggiungano i soccorsi avanzati, è indispensabile agire subito. In queste situazioni il primo intervento è fondamentale, quanto prima si interviene e tante più possibilità ci sono che il caso si risolva per il meglio.

Se l’interessato è un lattante (0-12 mesi) le manovre da compiere sono:

  • Afferrare la sua mandibola facendo presa sulla parte ossea in modo che la bocca resti aperta
  • Porlo a cavalcioni sul nostro ginocchio mantenendolo saldamente con l’avambraccio
  • Una volta assunta questa posizione, procedere con 5 colpi interscapolari (con via di fuga esterna per evitare di colpire il capo del lattante).

Nel 90/95% dei casi queste manovre si rivelano subito efficaci, se così non avviene:

  • Si procede mettendo il lattante in posizione supina ed esercitando 5 pressioni a livello della linea intermammillare (al fine di aumentare la flessione intratoracica e facilitare l’espulsione del corpo estraneo).

Nel caso del bambino la procedura cambia:

  • Posizionarsi alle spalle del bambino facendogli sentire la nostra presenza, bloccargli il mento facendo passare la nostra mano sotto il suo cavo ascellare.
  • Adagiare il bambino sulla nostra gamba (che fungerà da piano declive di appoggio) e procedere con 5 colpi interscapolari per facilitare l’espulsione del corpo estraneo.
  • Laddove non fossero sufficienti queste manovre, portare il bambino in posizione verticale (sempre appoggiato con le spalle al nostro corpo)
  • Disegnare una C immaginaria tra l’ombelico e le arcate intercostali del bambino e inserirsi all’interno dell’area con la mano stretta in un pugno
  • Effettuare 5 compressioni sub-diaframmatiche dal basso verso l’alto, dall’esterno verso l’interno.

La formazione ha interessato anche il protocollo di rianimazione cardiopolmonare da seguire in caso di perdita di coscienza da parte del lattante o del bambino.

I servizi de IL FARO sono molto più che semplici servizi!

 

 

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