Neet Stoop! – Orientarsi al futuro: opportunità, scelte, talenti e prospettive

Neet Stoop!
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L’orientamento non è più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro, ma assume un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione.”
(C.M. 43/2009 “Linee Guida in materia di Orientamento lungo tutto l’arco della vita”).

Questa frase, se vogliamo, rappresenta al meglio una delle anime più importanti del progetto Neet Stoop!, sostenuto dalla fondazione San Zeno: l’orientamento. Scopo della progettualità, che interessa le province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno, è quello di intervenire per il contrasto del fenomeno dei NEET e del disagio giovanile, favorendo la crescita e la formazione e l’esperienza professionale dei e delle giovani per renderli più occupabili, valorizzandone i talenti e stimolandone un atteggiamento pro-attivo.

Quest’anima del progetto, così fondamentale all’interno della vita di ogni ragazzo e ragazza, ha preso forma con l’iniziativa #JOBLAB “Cercare un lavoro è un lavoro!”. Abbiamo intervistato la Dott.ssa Alice Marinangeli, psicologa, psicoterapeuta in formazione e tecnica dell’orientamento, figura di riferimento professionale di #JOBLAB.

All’interno di NeetStop! prende avvio l’iniziativa #JOBLAB “Cercare un lavoro è un lavoro!”. Puoi spiegarci qual è l’obiettivo principale di questa iniziativa e qual è stato il tuo ruolo?

L’obiettivo principale è quello di aiutare gli utenti a destreggiarsi in una situazione di disoccupazione o in occupazione: molti di coloro che si rivolgono al mio sportello, infatti, hanno un lavoro di cui non sono soddisfatti e che vorrebbero cambiare. 

Per prima cosa viene fatto un colloquio per conoscere il passato, il percorso scolastico e lavorativo, le passioni dell’utente e, successivamente, si passa alla creazione del curriculum.

Come metodo conoscitivo, oltre al colloquio, utilizzo anche il disegno e strumenti a livello immaginativo: sono mezzi che permettono di andare più nel profondo, mentre i test li vedo molto strutturati. Mi capita anche di fare la simulazione di un colloquio per non far trovare impreparata la persona: lavoriamo insieme sulle domande che potrebbero essere fatte in modo da pensare a risposte non giuste, ma complete. 

Poi, in base alle esigenze individuate, andiamo a ricercare su Internet le varie offerte di lavoro presenti sul territorio, le qualifiche e i corsi che potrebbero servire per svolgere una determinata mansione, le strutture in cui possono essere attivati dei tirocini formativi. Suggerisco sempre, soprattutto a chi ha difficoltà a destreggiarsi tra i vari siti internet, di iscriversi alla newsletter di Informagiovani dove si possono trovare le principali offerte di lavoro della provincia di Macerata. Inoltre, quando vedo annunci di lavoro o corsi per imparare una mansione specifica, organizzo colloqui con le agenzie di lavoro con cui sono in contatto in modo che possano essere loro ad occuparsi dell’inserimento e del contatto diretto con l’azienda. 

La tendenza generale è quella di additare i giovani e le giovani di oggi come privi di voglia nel cercare lavoro. Cosa pensi di questa affermazione? Qual è l’atteggiamento che riscontri più spesso nelle persone che si rivolgono al tuo sportello?

Ciò che riscontro in loro non è una mancanza di voglia nel ricercare lavoro, ma un malcontento generale dovuto a contratti di lavoro a tempo determinato, contratti con uno stipendio minimo o contratti che offrono la possibilità di indeterminato ma in cui è richiesta l’esperienza lavorativa.

L’offerta, dunque, non permette di fare esperienza, di avere stabilità economica, di realizzare sogni e ambizioni. Il desiderio di stabilità è talmente elevato che molti sono disposti ad accettare qualsiasi opportunità lavorativa che riesca a permettere una certa continuità. 

È un’esigenza che comprendo: sei considerato già un adulto, ma non lo puoi essere dal punto di vista lavorativo e anche la stabilità economica è necessaria per sviluppare una propria completa individualità e crescere come persona. 

Questo perché il lavoro è concatenato con numerosi altri aspetti della vita e finché non riesci a raggiungere una tua indipendenza economica non potrai realizzare altri obiettivi come ad esempio la convivenza con il tuo partner. Nonostante vi siano delle professioni in cui è più semplice trovare un lavoro, la situazione degli under 30, anche di coloro che hanno studiato, è caratterizzata da questa forte condizione d’instabilità. 

Un timore che vuoi condividerci riguardo il tuo lavoro?

La mia paura di non riuscire a soddisfare tutte le aspettative che una persona ha quando arriva. Tendo sempre a precisare, fin da subito, che io non ho nessun lavoro da offrire: il mio compito è quello di aiutare la persona che ho di fronte a fare ordine, accompagnarla, ma l’impegno principale in questo percorso deve essere il suo. 

E uno fatto piacevole?

Ricordo sempre ai miei utenti di non arrendersi mai e riprovarci sempre: l’assenza di un’opportunità oggi non significa assenza di opportunità in futuro.

Cosa ti è piaciuto maggiormente di questa esperienza?

Entrare in contatto con tante persone con vissuti diversi e aiutarle a prendere consapevolezza di alcuni aspetti di loro e della loro vita che non avevano mai preso in considerazione. 

Ad esempio far capire che un semplice hobby può diventare qualcosa di più: siamo abituati a pensare al lavoro come un insieme di mansioni tipiche standardizzate, mentre delle volte è necessario reinventarsi. L’orientamento non è solo sul lavoro. È sulla persona.

Se domani dovesse entrare una nuova figura a svolgere il servizio di orientamento, quale sarebbe il consiglio che le daresti?

Le direi che anche io, come lei, non sapevo bene cosa fare appena entrata a lavorare in questo sportello. Il mio consiglio è quello di seguire un proprio percorso di orientamento prima di farlo ad un’altra persona. In questo modo riuscirà a conoscersi meglio e utilizzerà su di sé tutti gli strumenti utili che poi dovrà impiegare.

Una consapevolezza maggiore delle prospettive occupazionali potrebbe portare i giovani e le giovani ad essere più motivati. In che modo #JOBLAB aiuta in questo?

Per le persone che si trovano in una fase di stallo e confusione avere semplicemente una persona che le ascolta nel momento in cui hanno bisogno è tanto, perché spesso abbiamo dubbi e perplessità e non sappiamo con chi condividerli. Per questo, a prescindere dal colloquio, sono sempre disponibile a parlare dei problemi e delle incertezze lavorative che una persona potrebbe avere. 

Ti piace quello che fai?

Tanto. Il mio percorso di studi è stato caratterizzato da numerosi sacrifici che ancora oggi si presentano. Ciò che mi fa andare avanti è la carica che proviene dallo svolgimento di un servizio che veramente mi piace e che mi appassiona.

“Semplicemente non si inciampa nel futuro. Il proprio futuro va creato.”
Roger Bonham Smith

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